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Il 25 marzo 1300 è, secondo alcuni studiosi, la data dell’inizio del viaggio di Dante nell’aldilà descritto nella “Divina Commedia”. Questa data sarebbe stata scelta da Dante per ragioni simboliche e storiche. Il 25 marzo, secondo la tradizione cristiana, è infatti il giorno dell’Annunciazione, quando l’Arcangelo Gabriele annunciò a Maria che avrebbe dato alla luce Gesù. Si tratta dunque di una data simbolicamente legata al passaggio dall’oscurità alla luce della Verità. Inoltre il 25 marzo è associato all’equinozio di primavera, simbolo di rinascita, appunto. Infine il 1300 fu l’anno del primo Giubileo della Chiesa Cattolica.

La “Divina Commedia” resta per me la più grande delle opere letterarie e andrebbe riscoperta, riletta, approfondita perché, oltre ad essere un capolavoro di una bellezza sconvolgente, nasconde messaggi e segreti essenziali per l’evoluzione del nostro spirito.

Secondo Renè Guénon, le tre Cantiche della Divina Commedia rappresenterebbero infatti un percorso iniziatico e conterrebbero numerosi messaggi esoterici. Del resto lo stesso Dante ci invita a cercare il significato nascosto tra i suoi versi: “O voi ch’avete li ‘ntelletti sanimirate la dottrina che s’asconde sotto ‘l velame de li versi strani”.

Se ci riflettiamo, lo stesso essere consapevoli d’essersi persi in una “selva oscura” rappresenta il primo passo verso l’illuminazione. La selva è uno stato di perdizione morale in cui si sono dimenticati i valori che conducono alla “diritta via”, alla strada cioè che porta al miglioramento della propria interiorità e, quindi, a Dio.

Per onorare questa data speciale, ti riporto le 5 citazioni più belle del Sommo Poeta. Facciamo tesoro dei suoi insegnamenti e proviamo ad applicarli nella nostra vita. Scegliamo come “influencer” chi ha fatto dell’arricchimento dello spirito una vera e propria missione.

“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”

Con quest’esortazione, Ulisse si rivolge ai suoi compagni per spronarli a continuare il loro viaggio oltre le colonne d’Ercole, confine del mondo allora conosciuto.

Lo scopo dell’esistenza umana non è la mera sopravvivenza e il soddisfacimento dei bisogni vani e superficiali, ma la ricerca, quella della conoscenza per arricchire la mente e quella della virtù per arricchire lo spirito.

“Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar di venti”

Qui è Virgilio che esorta Dante a seguirlo senza ascoltare nessuno con la stessa fermezza di una torre che resta salda nonostante i venti.

Chi ha un obiettivo non deve lasciarsi distrarre e ostacolare da ciò che dicono le persone, ma restare fermo nel proprio proposito e andare avanti con determinazione.

“Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto”

Brunetto Latini fu maestro di Dante e qui gli ricorda che essere fedele alla propria vocazione sicuramente lo condurrà alla gloria. Per quanto la visione di Brunetto Latini sia confinata ai limiti che il mondo degli inferi gli impone, certamente le sue parole possono essere d’ispirazione per tutti coloro che dubitano del proprio cammino o che lo rallentano a causa dei dubbi e delle paure.

Qual è la tua stella? La stai seguendo?

“Lume v’è dato a bene e a malizia”

Siamo nel Purgatorio. La frase è pronunciata da Marco Lombardo per rispondere al quesito di Dante circa la fonte degli atteggiamenti negativi umani. Gli uomini, infatti, spesso riconducono la causa di tutto al destino (al cielo), invece Marco Lombardo spiega che ci è stata data la ragione per distinguere tra bene e male, per cui il male è frutto del libero arbitrio dell’uomo, delle sue scelte razionali.

In effetti sembra vada sempre più di moda l’invito a seguire le “emozioni”, il cuore, i sentimenti, il che di per sé non è sbagliato – sia chiaro – ma ciò non deve mettere in secondo piano la nostra ragione. La luce dell’intelletto deve illuminare il cammino. La scelta di cuore sì, ma se è etica. Altrimenti è solo barbaro istinto.

“L’Amor che move il sole e l’altre stelle”

Così termina la Divina Commedia, con una meravigliosa presa d’atto, quella di chi ha compiuto il cammino e ha purificato la propria anima al punto di riuscire a vedere ciò che è celato ai più.

Possiamo trascorrere tutta la vita a interrogarci sul senso delle cose, sulle logiche che regolano l’universo ma alla fine l’unica e sola risposta è l’Amore divino, la fonte da cui tutto promana e la regola che tutto dirige. È Lui che muove il sole e le altre stelle. È Lui che dobbiamo cercare.

“ma già volgeva il mio disio e ‘l velle
sì come rota ch’igualmente è mossa
l’amor che move il sole e l’altre stelle.”

Dante Alighieri