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Ed è tutto molto bello. Ma una volta che ti sei scolata il tuo litro e mezzo di tè depurante al rabarbaro e cannella, che hai divorato ventisette barrette sostitutive e ti sei spalmata tonnellate di crema al veleno d’api che ti fanno sembrare giovanissima, il tuo spirito che vantaggio ne trae? Ok, probabilmente ti senti più bella (anche se hai una fame da lupi che potresti sbranarti un hamburger di tirannosauro). E poi? Tutto qui?! Hai provato a dare anche una sbirciatina dentro i tuoi pensieri? Sei sicura che anche lì vada tutto bene?
Lo so che la cura del corpo è importante, anzi importantissima; è un essenziale atto d’amore nei tuoi confronti perché il tuo corpo è un luogo sacro e va rispettato e onorato. Il punto però è un altro: tu non sei solo quello che vedi allo specchio, anzi, a dirla tutta, tu sei proprio quello che non vedi. Sei i tuoi pensieri, le tue intuizioni, sei la vocina che ti suggerisce che il tizio con cui esci è verosimilmente uno stronzo e che è inutile regalargli un pezzo della tua vita. Sei tutte le lacrime che versi per lo stronzo di cui sopra mentre sbrani chili di Nutella accovacciata sul divano (santa vocina, mai che le dessimo ascolto!). Sei l’agitazione che ti assale quando non ti senti all’altezza di un compito, i brividi che ti sorprendono quando riascolti la tua canzone del cuore, sei i tuoi sorrisi, le tue ambizioni, il coraggio che a volte viene fuori e altre volte no, le tue paure, le cose che ami fare, i tuoi sogni più nascosti. Come vedi, sei un meraviglioso mondo composto da infinite sfaccettature. E per prendertene cura – ahimè – non basta una tisana (che non me ne voglia il rabarbaro), ma serve molto, molto di più.
Del resto, quante volte sarai uscita dal parrucchiere con i capelli stupendi, ma dentro stavi male? Quante volte ti sarai sentita bella, ma sola? In forma, ma in ansia per qualcosa? E perché secondo te? Perché, con tutta probabilità, hai commesso anche tu l’errore in cui cadono (spesso precipitano) tante donne e cioè quello di mettere al centro della propria attenzione esclusivamente l’aspetto esteriore, senza occuparsi dell’interiorità. Beh, se anche tu lo hai fatto sappi che non è unicamente “colpa” tua, ma un po’ anche della nostra cultura che, non solo ruota maniacalmente attorno all’estetica, ma che in qualche modo ci abitua a credere che la ricerca della spiritualità sia una cosa zen di competenza perlopiù di monaci buddisti e guru. E poi – diciamocela tutta – sei così indaffarata ogni giorno che di certo non hai tempo di metterti a meditare con le gambe incrociate, giusto?
Sbagliato! Non è vero che per dedicarti alla tua interiorità devi metterti a meditare, a frequentare una scuola di pratiche orientali o partire per il Cammino di Santiago. Puoi prenderti cura di ciò che accade dentro di te in qualsiasi momento, ovunque tu viva, qualunque sia la tua età o la tua professione. E, se posso darti un consiglio da amica, dovresti iniziare quanto prima a farlo perché (appuntatelo da qualche parte!) l’abitudine a lavorare sul tuo mondo interiore è il regalo più bello che tu possa farti. È la strada verso l’armonia. È la chiave per la tua realizzazione.
Non credere che si tratti di questioni astratte. Al contrario: un lavoro continuo e costante sul tuo spirito avrà effetti pratici e concreti sulla vita di tutti i giorni.
Ti faccio qualche esempio:
- se fai chiarezza dentro di te, capisci qual è la strada da prendere se sei davanti a un bivio;
- se individui i tuoi valori, trovi il coraggio di prendere una decisione importante come quella di chiudere una relazione sbagliata o cambiare lavoro;
- se impari a perdonarti, ti liberi degli inutili sensi di colpa con cui probabilmente, più o meno consapevolmente, convivi;
- se riscopri il tuo valore, capisci che non devi aver paura della solitudine;
- se migliori la tua autostima, migliori il rapporto con gli altri;
- se distruggi le tue paure, puoi iniziare a costruire i tuoi sogni.
Quindi, come vedi, occuparsi del proprio mondo interiore, non è importante. È vitale.
Ricorda: ci sono infiniti modi per rientrare in connessione con la propria interiorità. Personalmente credo che uno dei primi passi sia acquisire consapevolezza del proprio dialogo interiore. Ho scritto un post a tal proposito. Se vuoi saperne di più, leggi qui: Il superpotere del dialogo interiore.